CISA - Centro Ibleo Studi Astronomici
  • Home
  • Chi siamo
    • Direttivo & Statuto
  • Eventi
  • Articoli
  • Gallery
  • Iscriviti
  • Cerca
  • Menu Menu
  • Facebook
  • Instagram
  • Mail

Il valore del buio della notte

Sei in: Home1 / Articoli2 / Il valore del buio della notte


Il signore della buonanotte

Da un letto lontano lontano con tutta la migliore sestessa

Buonanotte gli augurava.

C’era la luna?

Oh si la luna e anche le mille stelle, più fronde degli

alberi e le addormentate acque, con tutto tutto buonanotte gli augurava.

E il signore sentiva?

Si, il signore piano piano sentiva, mentre si addormentava.

Vivian Lamarque, Il signore d’oro


La poesia usata come incipit ci dice che qualcuno c’è nella notte, la notte con la luna e mille stelle. Qualcuno a cui rivolgere un pensiero, qualcuno che ci accompagni nella zona oscura dei sentimenti di abbandono e solitudine. Non siamo soli in quanto un pensiero, una persona, una divinità ci accompagnano.

La notte  con il suo cielo stellato meraviglioso  e inquietante ci pone il quesito dell’attesa e dell’inconoscibile.

La notte è una dea  dalle ali nere, fu amata dal Vento e depose un uovo d’argento  nel grembo dell’oscurità, da cui nacque Eros che mise in moto l’Universo.

Durante il giorno le stelle ci sono ma, non si vedono. Il sole le offusca; ci dà energia e rende sature tutte le immagini delle cose, delle persone e della natura.

Notte e giorno ci rendono vivi, restituiscono l’alternanza del tempo, del desiderio, della vita emozionale e affettiva.

Durante la notte si aspetta l’amato, si cerca il dionisiaco, si fanno le baruffe, si creano opere d’arte, e si guarda il cielo per vedere quanto é buio o quanto la luna lo illumina.

Chissà cosa ha pensato l’Homo Sapiens Sapiens che si alzò sulle gambe e, smettendo di utilizzare il naso come organo primario, si vide rispecchiato, attraverso gli occhi che assunsero un altro vertice di osservazione, quel manto stellato che sembra bucare il cielo notturno. Cosa ha pensato  quell’uomo agli albori della civiltà? Cosa c’era di “altro”? E così l’Homo  Sapiens Sapiens diviene Homo Religiosus in quanto cominciò a rappresentare con la sepoltura la presenza dell’anima, a coltivare  la credenza in qualcosa di misterioso. Egli intuisce la dimensione sacra dell’esistenza. Lo abbiamo potuto vedere attraverso le scoperte paleolitiche, i disegni nelle caverne che rappresentano la caccia a bestie enormi, le lotte e i sacrifici (quindi al buio e non alla luce).  Ma non è cambiato molto se negli anni novanta Spielberg in “Incontri ravvicinati del terzo tipo” pone durante la notte l’incontro tra gli alieni e l’umano.

Quante volte da bambini o da ragazzi si è stati con naso all’insù a guardare cadere le stelle a cercare  di avvicinarsi al mistero dell’esistenza attraverso lo sguardo sulla Via Lattea che fu creata, come ci racconta il mito, dal latte di Era fuoriuscito dal suo seno allattando Ercole. Un altro racconto mitico ci arriva da  Diodoro Siculo riferendo che quando Fetonte non fu più in grado di tenere le redini del carro solare, i cavalli di Helios cambiarono il percorso abituale ed attraversarono i cieli incendiandoli e formando la Via Lattea. Da allora è la strada percorsa dagli dei per arrivare alla reggia, all’Olimpo.

E che dire del regalo di nozze di Artemide a Kore che consisteva in un mantello di stelle che rappresentava tutte le costellazioni conosciute già al tempo immemore  come aggregazioni di stelle i cui movimenti fissi riconoscibili erano regolatori degli stati d’animo degli uomini?

La dimensione sacra dell’essere umano era declinata dal racconto mitico degli dei, dal rapporto inevitabile con la Notte Oscura.

San Giovanni della Croce intitola la sua mistica all’esperienza sacra della conoscenza dell’anima attraverso la passione fisica ed intellettuale vissuta “in una notte oscura”.

Eppure oggi l’uomo moderno, attanagliato da paure primordiali, illumina sempre di più città con luci accecanti che tentano di eliminare la notte, foriera di paure piuttosto che di pace e di tranquillità per gli animi.

E’ durante la notte e durante il sonno che si fanno i sogni i quali aprono strade fantasiose e bizzarre che nutrono l’animo umano.

La luce delle città di notte è l’equivalente del frastuono, del lampo costantemente presente, impedisce di fare la differenza tra giorno e notte, tra prima e dopo. La creazione di “soli” artificiali offuscano la fantasia e l’immaginazione. Il “monumento” così bene illuminato diventa la stella da guardare, il riferimento molto vicino; il nostro naso si sta abbassando seguendo lo sguardo ormai fisso sull’orizzonte proposto dai cellulari. Infatti il punto focale si è posizionato sulla terra, sulle città, sui monumenti in nome di una bellezza che invece splende già di per sé durante il giorno.

Dove sono finiti tutti i “Palomar”, il personaggio di Italo Calvino alla ricerca della sua dimensione esistenziale, che sulla spiaggia, munito di una mappa stellare é tormentato nel cercare di vedere e riconoscere le costellazioni in una notte limpida? Palomar non riesce a conciliare la sua miopia con lettura della mappa, la luce della torcia offusca la vista del cielo ma gli fa leggere la mappa, in quel tormento tragicomico che qualsiasi astrofilo sperimenta: trovare la giusta misura per osservare, di mettere gli occhiali per vedere lontano e toglierli per vedere vicino, di accendere la torcia per leggere e di spegnerla per guardare il cielo cercando le stelle.

Quel tormento appartiene alla ricerca filosofica e scientifica in relazione a sé stessi, misurando limiti e difficoltà da superare.

Paulo Coelho nell’Alchimista ci racconta la storia di un giovane, Santiago, che vuol diventare alchimista e che incontra  il “maestro” nel deserto di notte, il quale sta in assoluto silenzio. Il silenzio, il buio, il deserto e l’incontro rappresentano l’esperienza fondante della formazione sentimentale del giovane che in tal modo diviene sé stesso.

La notte non ci parla più con il linguaggio comune del mistero.

Oggi nessuno fa caso che quando, anche le notizie meteo ci dicono “che il sole sorge” non usa un linguaggio scientifico ma un linguaggio fattuale. Il linguaggio scientifico dovrebbe affermare “che la terra compie la sua rivoluzione su sé stessa e che il sole ci illuminerà a tal ora….”, invece accettiamo la descrizione non scientifica in quanto riguarda il senso comune, quel senso per cui tutti ci intendiamo su qualcosa.

Allora mi chiedo cosa stiamo cercando di “offuscare” con tutta questa luce di notte nelle città. A quale linguaggio falsamente scientifico diamo retta? Paure primordiali di estinzione, di pericolo? Oppure stiamo cercando di allungare il giorno sempre più producendo estensioni della vita sociale in momenti notturni?

Sono più propensa a pensare che socialmente stiamo favorendo un pensiero concreto piuttosto che una ricerca intorno alle cose sconosciute che fanno paura ma che potrebbero anche meravigliarci.

Zeus chiese di prolungare la notte per tre giorni per poter concepire Ercole. Generare un dio non è cosa da poco, ci vuole tempo e notte, buio.

Se da una parte l’uomo tenta di andare su Marte, dall’altra é sempre più evidente che illuminando a dismisura la notte si nega la funzione della curiosità e della conseguente creatività circa sé stessi e il gruppo sociale a cui apparteniamo.

Annapaola Giannelli

byGabriele Portelli/2 Aprile 2021
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su WhatsApp
  • Condividi su LinkedIn
  • Condividi attraverso Mail

Ultimi aggiornamenti

  • Una serata nel cuore barocco di Ragusa alla riscoperta della figura di Giovan Battista Hodierna
  • Il CISA riparte: SUMMER 2022 LIFT OFF!
  • (senza titolo)
  • (senza titolo)
  • IL SOLE, UNA LENTE PER L’IMAGING DIRETTO DEGLI ESOPIANETI

Archivi

© Copyright 2020 - Centro Ibleo Studi Astronomici
  • Facebook
  • Instagram
  • Mail
Chi è l’astrofilo? ARTEMIS 2024: prossima fermata LUNA!
Scorrere verso l’alto

This site uses cookies. By continuing to browse the site, you are agreeing to our use of cookies.

OK×

Impostazioni Cookie e Privacy



Come usiamo i cookie

Potremmo richiedere che i cookie siano attivi sul tuo dispositivo. Utilizziamo i cookie per farci sapere quando visitate i nostri siti web, come interagite con noi, per arricchire la vostra esperienza utente e per personalizzare il vostro rapporto con il nostro sito web.

Clicca sulle diverse rubriche delle categorie per saperne di più. Puoi anche modificare alcune delle tue preferenze. Tieni presente che il blocco di alcuni tipi di cookie potrebbe influire sulla tua esperienza sui nostri siti Web e sui servizi che siamo in grado di offrire.

Cookie essenziali del sito Web

Questi cookie sono strettamente necessari per fornirvi i servizi disponibili attraverso il nostro sito web e per utilizzare alcune delle sue caratteristiche.

Poiché questi cookie sono strettamente necessari per la consegna del sito web, il loro rifiuto avrà un impatto sul funzionamento del nostro sito web. È sempre possibile bloccare o cancellare i cookie modificando le impostazioni del browser e forzare il blocco di tutti i cookie su questo sito web. Ma questo vi chiederà sempre di accettare/rifiutare i cookie quando visitate il nostro sito.

Rispettiamo pienamente se si desidera rifiutare i cookie, ma per evitare di chiedervi gentilmente più e più volte di permettere di memorizzare i cookie per questo. L’utente è libero di rinunciare in qualsiasi momento o optare per altri cookie per ottenere un’esperienza migliore. Se rifiuti i cookie, rimuoveremo tutti i cookie impostati nel nostro dominio.

Vi forniamo un elenco dei cookie memorizzati sul vostro computer nel nostro dominio in modo che possiate controllare cosa abbiamo memorizzato. Per motivi di sicurezza non siamo in grado di mostrare o modificare i cookie di altri domini. Puoi controllarli nelle impostazioni di sicurezza del tuo browser.

Altri servizi esterni

Utilizziamo anche diversi servizi esterni come Google Webfonts, Google Maps e fornitori esterni di video. Poiché questi fornitori possono raccogliere dati personali come il tuo indirizzo IP, ti permettiamo di bloccarli qui. Si prega di notare che questo potrebbe ridurre notevolmente la funzionalità e l’aspetto del nostro sito. Le modifiche avranno effetto una volta ricaricata la pagina.

Google Fonts:

Impostazioni Google di Enfold:

Cerca impostazioni:

Vimeo and Youtube video embeds:

Privacy Policy

Puoi leggere i nostri cookie e le nostre impostazioni sulla privacy in dettaglio nella nostra pagina sulla privacy.

Privacy Policy
Accettare le impostazioniNascondi solo la notifica